Sacramenti, SS. Messe e Offerte

Papa Francesco contro i tariffari per i Sacramenti e parla di “corrotti”, riferendosi a chi fa commercio con i sacramenti.

I Sacramenti, soprattutto l’Eucaristia, sono doni di Dio. Essi nascono dal sangue e dall’acqua usciti dal costato di Cristo sulla Croce e dall’azione dello Spirito Santo che santifica tutte le cose. L’amore infinito di Dio per l’umanità è senza prezzo.

I Sacramenti e le SS. Messe celebrate in suffragio di un defunto sono pertanto gratuiti.

È consuetudine lasciare un’offerta in occasione della celebrazione dei sacramenti o di una Messa per un defunto. Tuttavia, essa non può essere mai considerata come compenso per un servizio reso, una prestazione data. Su questo argomento è necessario che anche i fedeli abbiano le idee chiare, quando chiedono una Messa o un sacramento.

Ogni offerta data è accettata a titolo di sostegno alle necessità della Parrocchia.

Per “necessità della parrocchia”, si intende, a titolo di esempio:

  • il pagamento delle utenze e delle tasse comunali,
  • il sostegno alle missioni,
  • il sostegno alle vocazioni (il Seminario diocesano),
  • le opere missionarie speciali promosse nella Quaresima,
  • il compenso ai sacerdoti che vengono, in occasione delle grandi festività per aiutare i parroci soli,
  • l’organizzazione di tutte le attività pastorali,
  • il sostegno ai bisognosi.
  • la manutenzione ordinaria e straordinaria

La Parrocchianella sua vita ordinaria e con tutte le attività che svolge – contrariamente a quanto fatto credere, vive solo del sostegno dato dai fedeli. Essa non riceve sussidi né dal Vaticano e solo in casi straordinari riceve aiuti dalla diocesi.

Indicazioni da tenere presente:

  • Ogni fedele, in quanto battezzato e membro della Chiesa (la comunità dei redenti in Cristo e Corpo mistico di Cristo), è corresponsabile di tutto il bene – spirituale e materiale – della propria Comunità e deve contribuire alla sua crescita, secondo le proprie possibilità e con i doni che da Dio ha ricevuto.
  • Il sostegno alla Parrocchia non è necessariamente un’offerta in denaro. Può consistere in una collaborazione ad attività organizzate o nel prestare gratuitamente determinati servizi.
  • In qualunque caso, nel dare, bisogna dare con gioia. Piuttosto che dare con risentimento, è meglio non dare affatto.
  • Nessuno è obbligato a dare, se non vuole.
  • Ciascuno dia secondo le proprie possibilità.
  • Chi non può dare, a causa di gravi condizioni economiche, non deve dare. È la parrocchia (e non solo) che deve dare sostegno a chi ha bisogno.

N.B. Alcuni atti amministrativi (parrocchiali e diocesani) hanno un costo, stabilito dalla Conferenza Episcopale Siciliana. Tali atti non riguardano i sacramenti.

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