Hanno ricevuto i segnali, gli SOS, li hanno visti dall’alto. E li hanno lasciati morire. Erano 130.
C’è una legge, scritta nella natura dell’essere “umani”, che obbliga a soccorrere e dare assistenza a chiunque si trova in pericolo di vita. Senza se e senza ma.
Enzo Caruso
Indossa una giacca a vento, il cappuccio nero gli nasconde il volto. Non è annegato: forse ha retto a lungo, nel-l’attesa di un salvataggio che non è arrivato. L’uomo è morto di ipotermia, cioè di freddo, giovedì scorso, insieme ad altri 130 migranti. In acque Sar, acque internazionali di competenze libica quanto ai soccorsi. Alarm Phone, il centralino civile che raccoglie gli Sos, aveva lanciato l’allarme mercoledì alle 14. In oltre 24 ore né Frontex né la cosiddetta Guardia costiera libica si sono mosse. Nemmeno un mezzo militare italiano. «Li hanno lasciati morire », dicono dall’Oim, l’Agenzia Onu per i migranti.
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Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. … Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti … Il mare restituì i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi
Libri dell’Apocalisse 20, 11-14