Il Vescovo Guglielmo ai giovani della diocesi
Ieri sera, 26 febbraio, si è tenuto l’incontro diocesano del Vescovo con i giovani. L’incontro è stato realizzato online, con il proposito che il prossimo incontro, fissato per il 26 marzo, alle 19, sarà, salvo nuove restrizioni, in presenza (sarà, in seguito, comunicato il luogo, che possa accogliere tutti nel pieno rispetto delle regole). Essendo a ridosso della Settimana Santa, sarà un momento penitenziale.
IL DILEMMA DEL DUALISMO FRA IL “FARE” E L’ESSERE”.
La Pandemia, unitamente al tempo quaresimale in atto, ha ispirato le parole che il Vescovo ha pronunciato ai giovani. Da un lato, la pandemia ha messo con le spalle al muro tutti, compreso la Chiesa, obbligandola a sospendere o a ridurre drasticamente le consuete attività pastorali. Il Vescovo ha sempre sottolineato come questa nuova situazione deve continuare ad a costituire una inedita opportunità di riflessione, nuova creativit. di silenzio interiore e di discernimento, per comprendere, nel vorticoso evolversi del nostro tempo, anche le parrocchie devono valutare quali azioni pastorali servono davero l’espansione deol Regno di Dio nei cuori e nelle Comunità. Perché quando tutto ricomincerà, è da qui che dovremo partire.
Il CRISTIANESIMO NON CONOSCE IL DUALISMO FRA IL FARE E L’ESSERE
Quando l’anno scorso, con il totale lockdown della nazione, proprio a ridosso della Pasqua, scoppiò nelle nostre realtà locali l’emergenza alimentare delle famiglie, tutte le associazioni e gli enti sul territorio hanno messo a disposizione tutto quello che avevano: tempo, risorse, il rischio continuo del contagio.
La parrocchia, insieme a tutte queste realtà, è stata e rimane in prima linea.
Ma la Parrocchia non è una semplice agenzia di assistenza o di animazione. La sua missione affonda le radici nella fede e si manifesta secondo fini e modalità che in parte possono coincidere e in parte li trascendono.
Il servizio di sostegno morale e spirituale, in qualche caso, è stato bollato come inutile, in quanto Brolo0 ha bisogno di azione, non di teorie o di pii pensieri. Resta il fatto che, accanto alla richiesta sempre crescente di un servizio da parte di psicologi e psico-terapeuti, la Chiesa, come spazio che apre al trascendente e libera dalla prigionia del limbo nel quale sembriamo essere intrappolati, continua a rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che nella ricezione della sola assistenza non trovano più la bussola della loro vita.
Il Vescovo, parlando ai giovani della diocesi, ebbe a dire queste parole:
Spesso cadiamo nella tentazione del fare, rischiando di perdere l’essenziale e fare svanire l’amore …. Fermarsi non significa non fare nulla; è fare qualcosa che riempie di senso la vita, è capire, pur in un momento come quello che stiamo vivendo, cosa mi aiuta”. Certo, la pandemia ha ridimensionato le attività “ma pur col suo carico di sofferenza ci ha aiutato a riflettere, a distaccarci da tante cose che ritenevamo necessarie e in realtà non lo erano”. “Anche nelle nostre comunità facciamo tante attività, ma bisogna fare scelte intelligenti e prioritarie, anche le comunità devono saper discernere, partendo dall’ascolto e dall’ascolto trarre un servizio concreto (ndr il neretto è nostro).
Mons. Guglielmo Giombanco ai giovani della diocesi, 26 febbraio 2021